Dott. Bedendo | Impianti Dentali a Carico Immediato a Treviso

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Fu nel 1998 che il Prof. Per-Ingvar Branemark propose per primo la possibilità di inserire impianti nell’osso zigomatico dei pazienti che erano stati sottoposti ad ampie resezioni del mascellare superiore a causa di neoplasie maligne, dando loro la possibilità di avere una ricostruzione protesica tridimensionale del mascellare con una protesi fissa.

L’apporto di Branemark e le ricerche sull’implantologia zigomatica.

La tecnica originale, descritta nel suo articolo del 1998, prevedeva l’inserimento di impianti in titanio completamente filettati con lunghezze che variavano dai 30 ai 52,5 mm.
Secondo il protocollo Branemark, l’inserimento degli impianti avveniva praticando un foro sul palato a livello del secondo premolare e - attraverso il seno mascellare - l’impianto veniva fissato all’osso zigomatico: questo è l’approccio intrasinusale.
 
Un successivo articolo del 2004, sempre di Branemark e Collaboratori, dimostrò la possibilità di inserire impianti zigomatici anche nei casi di pazienti con atrofia avanzata del mascellare superiore dove non era possibile utilizzare impianti tradizionali, a causa della mancanza di osso.
Il protocollo Branemark per gli impianti zigomatici necessari per creare una protesi fissa su pazienti con mascellare atrofico fu utilizzato in seguito in uno studio multicentrico che coinvolgeva 16 centri di ricerca in varie sedi mondiali i cui dati furono pubblicati nel 2004 da Hirsch e Collaboratori e nel 2007 da Kahnberg e Collaboratori, con risultati molto soddisfacenti in termini di sopravvivenza degli impianti zigomatici con medie del 97%.
Questo protocollo però non prevedeva ancora di effettuare il carico immediato della protesi fissa che veniva consegnata al paziente dopo circa 6 mesi.

L’implantologia a carico immediato con gli impianti zigomatici.

Una successiva linea di ricerche fu rivolta alla creazione di un protocollo che prevedesse la possibilità del carico immediato protesico anche con impianti zigomatici.
Il primo ricercatore che dimostrò questa possibilità fu Il Prof. James Chow del Branemark Osseointegration Center di Hong Kong con la pubblicazione di un lavoro clinico nel 2006 sul Journal Oral Maxillofacial Surgery che dimostrava la possibilità di utilizzare gli impianti zigomatici anche eseguendo il carico immediato della protesi fissa.
 
Successivamente, gli sforzi dei ricercatori furono quelli di rendere la tecnica sempre meno invasiva e in tal senso fu molto importante la nascita dell’approccio extrasinusale, cioè della possibilità di inserire gli impianti zigomatici senza invadere il seno mascellare.
 
Un importante apporto all’evoluzione della tecnica extrasinusale è stato dato dal Dott. Carlos Aparicio di Barcellona che nel 2011 pubblicò sull’European Journal Implantology la classificazione ZAGA (Zygoma Anatomy Guided Approach) che aprì definitivamente la strada all’approccio minimamente invasivo extrasinusale della moderna implantologia zigomatica.
 
Più attualmente, il Dott Ygal Balan di Tel Aviv ha apportato ulteriori modifiche al protocollo extrasinusale, creando speciali frese diamantate per semplificare ulteriormente la tecnica extrasinusale che anche io utilizzo attualmente nei miei interventi.
 
Oggi, presso il nostro centro odontoiatrico, siamo in grado di proporre gli impianti dentali a carico immediato per risolvere il problema di assenza dell’osso mandibolare, evitando gli innesti di osso.
 
Riceverai una protesi fissa, funzionale ed estetica e tornerai a masticare e a sorridere, liberandoti per sempre della dentiera.